Difficoltà: TD+, VI e A1/A2, R3, III – 6 lunghezze
Primi salitori: S. Calegari, A. Farina, A. Sugliani, 06/10/1968
Dislivello: Mt 170
Sviluppo: Mt 180
Avvicinamento: h 2/2.30
Tempo di percorrenza: h 4/5
Esposizione: Ovest Nord Ovest
Chiodatura: sufficiente a chiodi, soste a spit fix.
Materiale utile: NDA, 15-16 rinvii, serie di friends fino al 4 Camalot (ev. raddopp. misure medie), martello, 3-4 chiodi, staffe utili.
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
DESCRIZIONE GENERALE
Bellissimo itinerario, difficile e in ambiente selvaggio, che sale l’evidente diedro di sinistra dei due che scendono lungo il versante ovest nord ovest del Monte Cabianca.
La salita, logicissima, con arrampicata un poco fisica, si svolge lungo diedri e fessure verticali di ottima roccia: alcuni tratti nella parte alta risultano sporchi a causa della presenza di muschio/erba e delle poche ripetizioni. L’artificiale del 5° tiro, anche se ora completamente attrezzato, metterà a dura prova i non avvezzi. Da non mancare!
Periodo consigliato: da inizio luglio a fine ottobre.
ACCESSO
In auto, dall’autostrada A4 Milano-Venezia, uscita Dalmine proseguire fino a Villa d’Almè, prendere la Provinciale della Valle Brembana in direzione di San Pellegrino Terme e seguire le indicazioni per Carona-Foppolo.
AVVICINAMENTO
Da Carona seguire le indicazioni per rifugio Calvi, percorrendo il sentiero 210A, dal lago di Fregabolgia (1953m) attraversare lo sbarramento artificiale e salire lungo il sentiero n. 210A in direzione del Lago Cabianca (2149m).
Poco prima del lago, all’altezza del cartello CAI, salire direttamente seguendo ometti e bolli fino a dei grossi massi e poi per sfasciumi verso l’evidente canale nord del Cabianca (neve presente fino ad inizio estate). L’attacco si trova nel punto in cui la parete ovest tocca il canale, circa a metà dello stesso, dove questo si restringe, sul muro posto 3m a sx dello spit (2400m circa, spit arrugginito evidente e bollo blu, ore 1,15 – 1,30 dalla diga).
SALITA
L1) Superare il muro e raggiungere la base di un diedrino verticale, superarlo verso sx rientrando poi sopra a dx e continuare direttamente fino ad una nicchia; salire l’evidente placca/diedro a sx uscendo su terreno più appoggiato fino a raggiungere l’evidente sosta verso dx (S1 su 2 spit fix ad anello, 30m, IV, V, 5 ch).
L2) Spostarsi a sx della sosta e salire direttamente ad un chiodo con cordino (tratto in comune all’itin. n.3), poi in diagonale verso sx al secondo evidente diedro verticale; salirlo fino ad una piccola nicchia uscendo a dx e continuando lungo una fessura verticale fino ad una seconda grossa nicchia con grossi massi appoggiati (S2 su 2 spit fix ad anello, 30m, IV, VI/A1, 8-9 ch).
L3) Superare l’evidente tettino sopra la sosta, continuare poi più facilmente fino ad una evidente larga fessura che va risalita con bella arrampicata fisica fino ad uscire su un ballatoio; un’altra fessura orizzontale permette di attraversare a sx nel diedro che si risale per 5m fino alla sosta (S3 su 2 spit fix ad anello, 25m, VI, V, 4 ch).
L4) Salire il lungo ed evidente diedrone con bella arrampicata tecnica fino ad una scaglia; continuare con alcuni passaggi più impegnativi a causa della presenza di erba/muschio fino sotto gli strapiombi superiori che sbarrano l’uscita (S4 appesa su 2 spit fix ad anello, 40m, VI e A1, molti chiodi).
L5) Spostarsi a sx verso una grossa scaglia mobile (attenzione!!) e salire l’evidente ed esposto muro verticale in arrampicata libera/artificiale (molti chiodi, alcuni precari ed eventualmente da ribattere e/o sostituire) uscendo in una nicchia sotto un grosso strapiombo (S5 su 2 spit fix ad anello, VI e A1/A2, 25m circa, molti chiodi).
L6) Spostarsi a sx e per un diedro/rampa appoggiato verso sx e terreno rotto raggiungere le rocce sotto la vetta (S6 su 2 spit fix ad anello, 20m circa, IV).
DISCESA
Lungo la via normale: seguire l’evidente cresta verso est (bolli), inizialmente su erba e rocce poi più rocciosa ed affilata, fino a raggiungere una evidente selletta. Scendere verso nord su sfasciumi e tracce di passaggio per circa 50 metri quindi, sempre lungo rocce e sfasciumi, seguire una ripida traccia bollata in direzione nord ovest fino a collegarsi con il sentiero di salita nella evidente piana erbosa sotto il lago Cabianca; da qui raggiungere la diga (ore 1,30 fino alla diga di Fregabolgia).
NOTE
Da evitare dopo lunghi periodi piovosi; il 4° e il 5° tiro rimangono bagnati a lungo per percolazione di acqua dalla nicchia della 5° sosta.