Punta O. Esposito, Via Calegari – Farina

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La Linea della via

Difficoltà: D, IV+/V, R3, II – 8 lunghezze

Primi salitori: S. Calegari, N. Poloni, A. Farina, P. Consonni, 18/10/1959

Dislivello: Mt 300

Sviluppo: Mt 340

Avvicinamento: h 2/2.30

Tempo di percorrenza: h 3/4

Esposizione: Nord Nord-Est

Chiodatura: sufficiente a chiodi, soste a spit fix.

Materiale utile: NDA, serie di friends fino al 3 Camalot.

Valutazione: ⭐⭐⭐⭐

DESCRIZIONE GENERALE

Itinerario molto bello e meritevole nel suo genere di difficoltà che supera con arrampicata tecnica il grande ed evidente diedro NNE della Punta Esposito. Il lungo ma facile avvicinamento ne fa una via ideale per inizio e fine stagione. Roccia sempre molto buona.

Periodo consigliato: da inizio giugno a fine ottobre

ACCESSO

In auto, dall’autostrada A4 Milano-Venezia, uscita Dalmine proseguire fino a Villa d’Almè, prendere la Provinciale della Valle Brembana in direzione di San Pellegrino Terme e seguire le indicazioni per Carona-Foppolo.

AVVICINAMENTO

Da Carona si segue la strada sterrata in direzione del Rif. Calvi; superato Prato del Lago la strada sale ripida fino ad un evidente tornante verso sinistra dove, poco dopo uno slargo a sinistra, si prende un evidente sentierino a destra che si abbassa nel vallone. Prima a mezzacosta poi in leggera discesa su prati si raggiunge un piccolo sbarramento artificiale sul fiume Brembo. Superatolo, seguire il sentiero in direzione Carona/Laghi Gemelli e dopo pochi metri abbandonarlo per seguire a sinistra degli ometti lungo un ripido ghiaione fino alla base dell’evidente diedro centrale (1900m circa, chiodo con cordino e bollo blu, ore 2 circa da Carona).

In alternativa, dalla Loc. Pagliari si può seguire il sentiero estivo per il rifugio Calvi fino a raggiungere il suddetto sbarramento sul fiume.

SALITA

L1) Salire sul fondo del diedro per circa 20m (III) fino ad una lama (2 ch); rimontarla con passo atletico in opposizione (IV/IV+) fino ad entrare nel diedro che seguito più facilmente verso sx conduce in sosta (S1 su 2 spit fix e catena, 40m, III, IV/IV+, 2 ch).

L2) Continuare direttamente nel grande diedro con arrampicata facile fino a raggiungere una placca; superarla con passaggi su piccole tacche fino a una zona fessurata che permette di raggiungere la sosta (S2 su 2 spit fix e catena, 40m, III, IV+, 5 ch).

L3) Dalla sosta entrare in un canalino e raggiungere un evidente camino; superarlo lungo la sua parete sx fino ad una zona rotta; obliquare verso dx lungo un diedro fino a raggiungere un camino con massi incastrati, che va salito interamente fino a raggiungere la sosta (S3 su 2 spit fix e catena, 30m, 2 ch, 1 friend incastrato, 1 fettuccia su sasso incastrato).

L4) Salire nel canale di massi rotti (attenzione!) in direzione di una parete grigia; superarla direttamente (1 ch) e per placche più facili raggiungere uno strapiombino (1 ch alla base); superarlo in obliquo a dx fino a raggiungere la sosta sulla cima del torrione (S4 su 2 spit fix ad anello, 40m, III, III+, 2 ch).

L5) Dal torrione effettuare una corda doppia di circa 17 m fino a raggiungere l’evidente intaglio; seguire una facile ma esposta cresta (I) fino ad una evidente grande fessura che borda a dx un grosso pilastro (S5 su 1 ch e 1 spit fix ad anello, 50m, I; in caso di necessità dalla sosta possibile calata nel canale di dx scendendo).

L6) Salire la fessura con decisione fino ad un primo masso incastrato (IV+/V difficoltà a proteggersi per circa 10 m); continuare fino ad un secondo masso (cordino), superarlo e più facilmente raggiungere una rampa/diedro, seguirla verso dx (II) fino ad una grossa lama che porta nella nicchia di sosta (attenzione ai grossi massi in uscita in sosta; S6 su 2 spit fix ad anello, 40m, IV+/V, II, IV, 1 ch, 1 cordone su sasso incastrato).

L7) Superare la placca a tacche verso dx (1 ch) fino a raggiungere un diedro (1 ch); salirlo fino ad un intaglio, superare il muro a sx (1 ch) e raggiungere una zona di grossi massi appoggiati (S7 su 2 spit fix ad anello, 40m, IV-, 3 ch).

L8) Salire la facile placca grigia sopra la sosta fino ad entrare in un canale ghiaioso; da qui due possibilità:

  • Continuare in direzione dell’evidente diedro superiore (cordone alla base), superarlo interamente con bella arrampicata fino a raggiungere un evidente albero dove si sosta (S8 su albero; 50m circa, IV+); per terreno rotto raggiungere la vetta.
  • Salire lungo il canale terroso fino all’intaglio; continuare sulla cresta esposta verso dx fino a raggiungere la vetta (S8 da attrezzare, 55m circa, III)

DISCESA

Seguire tutta l’evidente cresta in direzione sud, superare molti piccoli intagli fino ad un grande ed evidente ometto in pietra; continuare lungo la cresta, tralasciando alcune tracce che scendono verso sx, fino ad un grande intaglio, che si raggiunge con una discesa di circa 5 m; evidente sosta di calata. Da qui con due corde doppie (50m + 50m) verso ovest (versante Valle dei Frati) si raggiungono i ghiaioni basali; in obliquo verso dx raggiungere l’evidente diga dei Frati e, per sentiero, lo sbarramento sul fiume Brembo (ore 1,30 fino allo sbarramento).

NOTE

le prime tre soste della via sono attrezzate con spit fix e catena zincati e sono state lasciate volutamente così come trovate in quanto ancora in ottimo stato.

Il diedro finale è stato recentemente ripreso dalla via “Fuga diagonale” e non è stato volutamente attrezzato per non creare eventuali problemi con gli apritori di quest’ultima via.