Monte Cabianca, Via Carenza di iodio

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La Linea della via

Difficoltà: D+/TD-, VI, R3, III – 4 lunghezze

Primi salitori: C. Curti, L. Migliorini, C. Salaroli, C. Zuffada, 28/08/1999

Dislivello: Mt 130

Sviluppo: Mt 150

Avvicinamento: h 2/2.30 da Carona, h 1.30 dalla diga

Tempo di percorrenza: h 3

Esposizione: Ovest

Chiodatura: sufficiente a chiodi, soste a spit fix.

Materiale utile: NDA, serie di friends fino al 3 Camalot.

Valutazione: ⭐⭐⭐

DESCRIZIONE GENERALE

Itinerario poco conosciuto che sale la parete ovest del Cabianca nel suo lato più corto. La salita è molto logica anche se, in parecchi tratti, coincide con la vicina via Calegari-Benigni-Farina-Togni del 1965. L’arrampicata, sempre tecnica, si svolge lungo diedri e fessure verticali di ottima roccia; non manca una bella placca verticale sul secondo tiro dove bisogna sapersi muovere lontano dai chiodi.

Periodo consigliato: da inizio luglio a fine ottobre

ACCESSO

In auto, dall’autostrada A4 Milano-Venezia, uscita Dalmine proseguire fino a Villa d’Almè, prendere la Provinciale della Valle Brembana in direzione di San Pellegrino Terme e seguire le indicazioni per Carona-Foppolo.

AVVICINAMENTO

Da Carona seguire le indicazioni per rifugio Calvi, percorrendo il sentiero 210A, dal lago di Fregabolgia (1953m) attraversare lo sbarramento artificiale e salire lungo il sentiero n. 210A in direzione del Lago Cabianca (2149m). Poco prima del lago, all’altezza del cartello CAI, salire direttamente seguendo ometti e bolli fino a dei grossi massi e poi per sfasciumi verso l’evidente canale nord del Cabianca (neve presente fino ad inizio estate). L’attacco si trova nel punto in cui la parete nord tocca il canale, circa a metà dello stesso, dove questo si restringe (2400m circa, spit arrugginito evidente e bollo blu, ore 1,15 – 1,30 dalla diga).

SALITA

L1) Salire l’evidente e stretto diedro verticale a sx dello spit, poi sempre in verticale o leggermente a dx fino a raggiungere un altro diedrino; salirlo per qualche metro e uscirne a sx sullo spigolo, poi direttamente lungo una fessura fino alla sosta in una grottina (S1 su 2 spit fix ad anello, 30m circa, VI-, V/V+, 2 ch).

L2) Traversare a dx su cengia per 3m fino ad un chiodo, superare un primo strapiombino aggirandolo a dx ed un secondo direttamente fino a raggiungere una placca compatta; salirla per circa 10m senza possibilità di proteggersi (bello!) poi continuare per diedrini e lame fino a raggiungere lo spigolo arancione strapiombante; aggirarlo per placca a dx e raggiungere la sosta alla base dell’evidente grande diedro (S2 su 2 spit fix ad anello, 30m, V+, V, 4-5 ch).

L3) Salire il diedrino poi continuare facilmente per circa 10m fino ad una evidente linea di fessure in obliquo a dx; salire con bella arrampicata fino ad una zona di roccia rotta che si supera a dx e poi diritto fino alla sosta sopra una grossa scaglia (S3 su 2 spit fix ad anello, 40m circa, IV/V, 2 ch).

L4) Spostarsi a dx lungo l’evidente scaglia, aggirando la placca compatta (vecchio chiodo sporgente della via del ’65), fino a superare uno spigolo e raggiungere un muro rossastro compatto; superarlo e raggiungere un pianoro, salire lungo due evidenti fessure parallele verso dx che conducono in un diedrino rotto a dx; superarlo e più facilmente raggiungere la sosta posta sotto la cresta di vetta (S4 su 2 spit fix ad anello, 45m circa, V+, IV, 2 ch).

Dalla sosta lungo sfasciumi raggiungere facilmente la vetta.

DISCESA

lungo la via normale: seguire l’evidente cresta verso est (bolli), inizialmente su erba e rocce poi più rocciosa ed affilata, fino a raggiungere una evidente selletta. Scendere verso nord su sfasciumi e tracce di passaggio per circa 50 metri quindi, sempre lungo rocce e sfasciumi, seguire una ripida traccia bollata in direzione nord ovest fino a collegarsi con il sentiero di salita nella evidente piana erbosa sotto il lago Cabianca; da qui raggiungere la diga (ore 1,30 fino alla diga di Fregabolgia).