Difficoltà: 6c/A1 (6b obbl.) – 8 lunghezze
Primi salitori: M. Galbusera, M. Cisana, I. Ferradini, N. Stucchi e L. Tavolari, 14/10/2001
Sviluppo: Mt 210 circa
Avvicinamento: h 2.30
Tempo di percorrenza: h 3/4
Chiodatura: ottima (44 spit fix 10mm + 15 di sosta).
Materiale utile: NDA, 2 corde da 50m, 13 rinvii, friends medio piccoli.
Periodo consigliato: estate ed autunno. La parete si asciuga abbastanza facilmente. Sole dopo le 10:00.
DESCRIZIONE GENERALE
Chi conosce la Val Qualido conosce “il Qualido“. Pochi sono stati alla base dell’Escudo, ancor meno nella parte superiore della valle.
Qui è futuro; molte pareti, a volte piccole e rotte, a volte alte e compatte, comunque tutte accomunate da un pregio: il profumo dell’isolamento!
La Costiera dell’Averta è una di queste. Il suo versante Ovest è il regno delle placconate compatte, fuori dal caos della Val di Mello.
Chi è disposto a camminare qualche oretta troverà un luogo tranquillo dove poter arrampicare in simbiosi con la natura!
AVVICINAMENTO
Dal posteggio della Val di Mello seguire il sentiero di fondovalle fino alla frazione Ca’ di Carna, dalla quale parte il ripido sentiero che conduce alla parete del Qualido (ore 1.15). Da qui, prima di attraversare il torrente, una piccola traccia si stacca sulla destra e raggiungere l’evidente colle; salire seguendo i bolli rossi per erba e sassi fino alla base dell’evidente parete ovest della Costiera dell’Averta.
La via inizia sulle placche superiori meno adagiate (freccia e nome di via, 2250m circa, 2.30h).
SALITA
L1) III, IV, 50m, 1 spit (S1 su 2 spit fix).
L2) 6b+, 45m, 6 spit (S2 su 2 spit fix).
L3) 6c/A0, 30m, 8 spit (S3 su 3 spit fix).
L4) 6b+, A1, 30m, 9 spit (S4 su 3 spit fix).
L5) 6c/A0, 20m, 7 spit (S5 su 3 spit fix).
L6) 6b+, A1, 30m, 13 spit (S6 su 2 spit fix).
DISCESA
In doppia lungo la via (spits e maillon).
NOTE
Chiodata a più riprese da M. Galbusera, M. Cisana, I. Ferradini, N. Stucchi e L. Tavolari e terminata il 14/10/2001.
Arrampicata tecnica su ottimo granito, con alcuni passi su muri verticali e piccoli tetti.
Racconto dell’apertura: http://michelecisana.blogspot.com/2010/11/blog-post_83.html