Pizzo Poris, Via Agazzi – Arrigoni

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La Linea della via

Difficoltà: TD-, VI (V/A0), R3, III – 5 lunghezze

Primi salitori: A. Agazzi, S. Arrigoni, 20/09/1959

Dislivello: Mt 120m circa fino alla via Longo, Mt. 210 circa fino in vetta

Sviluppo: Mt 130 circa fino alla via Longo

Avvicinamento: h 4/5 da Carona, h 2 dal rifugio

Tempo di percorrenza: h 4/5

Esposizione: Nord

Chiodatura: sufficiente a chiodi, soste a spit fix.

Materiale utile: NDA, serie di friends fino al #4 Camalot (raddoppiare le misure medie), martello e chiodi non indispensabili.

Valutazione: ⭐⭐⭐⭐

DESCRIZIONE GENERALE

Via molto bella, diretta ed esposta, che supera la parete nord lungo una serie di diedri/fessure di ottima roccia. Arrampicata sempre verticale ed atletica, continua, poco protetta ma ben proteggibile a friends.

Una grande prova di bravura ed audacia degli apritori per i tempi in cui è stata salita!

Periodo consigliato: da inizio luglio a metà ottobre

ACCESSO

In auto, dall’autostrada A4 Milano-Venezia, uscita Dalmine proseguire fino a Villa d’Almè, prendere la Provinciale della Valle Brembana in direzione di San Pellegrino Terme e seguire le indicazioni per Carona-Foppolo.

AVVICINAMENTO

Da Carona (BG) seguire la strada o il sentiero CAI n. 210 al Rif. Calvi (2015m, ore 3 circa). Dal rifugio seguire il Sentiero delle Orobie che, attraversando alle pendici del Monte Grabiasca, conduce al pianoro di Valsecca. Continuare lungo il sentiero in direzione del Passo di Valsecca fino a trovarsi sotto la parete nord. Il diedrone dove sale la via è evidente, a destra di un grosso camino nero, e si raggiunge attraversando alti sopra lo zoccolo da sinistra a destra. L’attacco è posto 20m a sx della direttiva del diedro, sotto dei gradoni (ometto di sassi, 2 h circa).

SALITA

L1) Salire lungo i gradoni da sx verso dx fino a raggiungere la base del diedro (S1 su 1 ch e masso incastrato, 40m, III+).

L2) Salire il diedro iniziale strapiombante con passi in artificiale (in alternativa, un metro a dx salire lungo una difficile fessura fuori misura che riporta nel diedro poco sopra), continuando poi più agevolmente fino ad un comodo punto di sosta (S2 su 2 spit fix ad anello, 25m, VI+, 5 ch).

L3) Continuare a salire nel bellissimo diedro superando verso la fine una zona strapiombante fino a raggiungere un bel terrazzino a dx (S3 su 2 spit fix ad anello, 50m, VI/VI+, 10 ch).

L4) Continuare lungo l’evidente diedro a dx della sosta fino ad un comodo punto di sosta (S4 su 2 spit fix ad anello, 25m, VI/VI+, 3 ch).

L5) Continuare su terreno più facile lungo la via Longo che viene da dx fino a raggiungere la vetta (S5-S6, 100m circa, IV/III).

DISCESA

  1. Dalla vetta scendere dapprima lungo la cresta est fino a individuare i bolli rossi che, seguiti verso sx, riportano al Passo di Valsecca e all’attacco (1 h circa).
  2. Dalla vetta seguire la facile e rotta cresta in direzione sud fino ad un evidente intaglio; da qui scendere per ripidi ghiaioni e rocce rotte lungo il canale in direzione ovest fino a ritornare all’attacco (1 h circa)  
  3. Dal termine del 3° tiro con tra calate in corda doppia lungo la via di salita.

NOTE

Da evitare assolutamente dopo abbondanti precipitazioni; il diedro resta bagnato a lungo.

Parete fredda.