Monte Valrossa, Via Claudio Rossi

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La Linea della via

Difficoltà: D+, IV/V, un pass. V+, R3, II – 5 lunghezze

Primi salitori: M. Cisana, L. Natali, 10/07/2021

Dislivello: Mt 160

Sviluppo: Mt 190

Avvicinamento: h 2/2.30 da Carona, h 0.45 dalla diga

Tempo di percorrenza: h 2/2.30

Esposizione: Nord Est

Chiodatura: completamente da proteggere (4-5 chiodi in via), soste a spit fix con anello.

Materiale utile: NDA, serie di friends fino al 3 Camalot.

Valutazione: ⭐⭐⭐/⭐⭐⭐⭐

DESCRIZIONE GENERALE

La via segue l’evidentissima rampa/pilastro grigia che taglia tutta la parete da destra a sinistra con bella arrampicata classica lungo diedri e fessure di ottima roccia. All’apparenza impegnativa ed esposta, risulta invece una facile arrampicata incassata in diedri. La via è attrezzata solo alle soste e, tranne qualche protezione lasciata in posti difficili da proteggere, è completamente da attrezzare: come le altre vie presenti risulta ottima per imparare ad affrontare l’arrampicata con l’utilizzo di protezioni mobili. Ambiente solare e tranquillo.

Periodo consigliato: da inizio giugno a fine ottobre

ACCESSO

In auto, dall’autostrada A4 Milano-Venezia, uscita Dalmine proseguire fino a Villa d’Almè, prendere la Provinciale della Valle Brembana in direzione di San Pellegrino Terme e seguire le indicazioni per Carona-Foppolo.

AVVICINAMENTO

Da Carona (BG) seguire la strada o il sentiero CAI n. 210 per il Rif. Calvi fino a raggiungere lo sbarramento della diga di Fregabolgia (1957m, ore 1,45 – 2 circa); attraversare la diga e, seguendo l’evidente sentiero CAI n. 210A, raggiungere il lago Cabianca (2149m). La parete, ora evidente, si trova proprio di fronte al lago; salire per ripido ghiaione in diagonale fino a raggiungere la base della parete (ore 0,45 dalla diga; ora 2,30 circa da Carona).

L’attacco è posto nel versante destro della parete, alla base dell’evidente diedro rampa diagonale (scritta, 2250m circa).

SALITA

L1) Salire lungo il diedro/rampa appoggiato fino ad un terrazzo (1ch); continuare lungo il diedro ora più difficile fino ad uscire a sx su uno spigolo; rimontare un evidente pilastro  fino alla sosta (S1 su spit fix ad anello, 40m, III, IV, IV+).

L2) Rimontare la fessura sopra la sosta e continuare lungo il bellissimo diedro fino ad una nicchia sotto un salto verticale (1ch); superarlo con bella arrampicata fino ad uscire su una rampa che conduce in sosta (S2 su spit fix ad anello, 40m, IV/IV+, V).

L3) Continuare in obliquo a sx con passi esposti (1 nut incastrato) fino a raggiungere una cengia con rododendri; continuare lungo la facile rampa fino in sosta (S3 su spit fix ad anello, 40m, IV, III).

L4) Salire lungo il diedro/rampa rimanendo sulle placche fessurate alla sua sx fino a raggiungere la grande cengia; la sosta è posta su una parete gialla di fronte (S4 su spit fix ad anello, 35m, IV).

L5) Salire verticalmente lungo facili muretti fino a raggiungere la base del diedro inclinato da dx a sx visibile anche dalla sosta (1 nut incastrato con cordino); superarlo lungo la sua fessura di fondo o in placca a sx fino a raggiungere un muro nero verticale; salirlo con passo impegnativo (1ch), poi più facilmente in obliquo a sx fino alla sosta posta sul filo dello spigolo (S5 su spit fix ad anello, 35m, IV, V+).

DISCESA

  1. con due mezze corde: lungo la via di salita o (preferibile) lungo la via “Andrea e Berto”: da S5 a S4 in cengia; da S4 direttamente alla S2 della via “Flavio e Filippo” nel diedro, da S2 alla base.
  2. con corda intera: da S5 a S4 in cengia; da qui lungo le soste della via “Andrea e Berto” nel diedro.

NOTE

Nonostante le soste siano tutte ottimamente attrezzate, la via deve essere affrontata da arrampicatori preparati che abbiano una buona capacità nell’utilizzo delle protezioni mobili (nuts e friends) in quanto completamente da attrezzare.