Monte Valrossa, Via Flavio e Filippo

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La Linea della via

Difficoltà: TD-, V/VI, un pass. VI+, R3, II – 5 lunghezze

Primi salitori: M. Cisana, M. Cornago, 02/07/2021

Dislivello: Mt 160

Sviluppo: Mt 170

Avvicinamento: h 2/2.30 da Carona, h 0.45 dalla diga

Tempo di percorrenza: h 2/2.30

Esposizione: Nord Est

Chiodatura: completamente da proteggere (3 chiodi in via), soste a spit fix con anello.

Materiale utile: NDA, serie di friends fino al 3 Camalot (utile ma non indispensabile raddoppiare le misure medio/piccole).

Valutazione: ⭐⭐⭐⭐

DESCRIZIONE GENERALE

La via segue l’evidente fessura a sinistra del diedro centrale lungo una linea quasi ininterrotta dalla base alla cima. Bellissima arrampicata classica lungo diedri e fessure di ottimo granito! La scalata è sempre tecnica, mai atletica. La via è attrezzata solo alle soste e, tranne qualche protezione lasciata in posti difficili da proteggere, è completamente da attrezzare: ottima per imparare ad affrontare l’arrampicata con l’utilizzo di protezioni mobili. Ambiente solare e tranquillo.

Periodo consigliato: da inizio giugno a fine ottobre

ACCESSO

In auto, dall’autostrada A4 Milano-Venezia, uscita Dalmine proseguire fino a Villa d’Almè, prendere la Provinciale della Valle Brembana in direzione di San Pellegrino Terme e seguire le indicazioni per Carona-Foppolo.

AVVICINAMENTO

Da Carona (BG) seguire la strada o il sentiero CAI n. 210 per il Rif. Calvi fino a raggiungere lo sbarramento della diga di Fregabolgia (1957m, ore 1,45 – 2 circa); attraversare la diga e, seguendo l’evidente sentiero CAI n. 210A, raggiungere il lago Cabianca (2149m). La parete, ora evidente, si trova proprio di fronte al lago; salire per ripido ghiaione in diagonale fino a raggiungere una evidente nicchia gialla, posta a circa metà parete, sotto la direttiva del grande diedro centrale (ore 0,45 dalla diga; ora 2,30 circa da Carona).

L’attacco è posto circa 5m a sx della nicchia, sotto una parete gialla/arancio (piccolo ometto e scritta, 2300m circa)

SALITA

L1) Salire il muro giallo (1ch) e la successiva placca bianca a liste, spostandosi poi in diagonale a sx fino ad un piccolo diedro che si risale direttamente (1ch) fino in sosta (S1 su spit fix ad anello, 28m, V).

L2) Salire lungo il bellissimo diedro con arrampicata tecnica fino al tetto che lo chiude; con difficile passaggio superare direttamente il tetto lungo la fessura che lo taglia o più facilmente in diagonale verso dx per raggiungere poi direttamente la sosta (S2 su spit fix ad anello, 30m, V, VI/VI+).

L3) Seguire l’evidente fessura diagonale a sx con bella arrampicata esposta in placca fino a raggiungere lo spigolo a sx; continuare sempre in fessura su terreno più appigliato fino alla sosta posta sotto un muro verticale compatto (S3 su spit fix ad anello, 35m, V, IV).

L4) Superare il pilastro a dx della sosta e raggiungere lo spigolo, quindi per placche raggiungere la cengia; salire in diagonale a sx su sfasciumi fino alla sosta posta alla base di una evidente rampa ascendente a sx (S4 su spit fix ad anello, 35m, IV).

L5) Salire la rampa appoggiata (1 ch) fino a raggiungere un grande pilastro; continuare verticalmente lungo il bel diedro/camino (1 cordino su sasso incastrato) fino alla sommità del pilastro; superare la parete verticale (1 nut incastrato) e continuando in diagonale verso dx raggiungere la sosta (S5 su spit fix ad anello, 40m, IV, V).

DISCESA

  1. con due mezze corde: da S5 a S4 in cengia; da S4 a S2, da S2 alla base.
  2. con corda intera: da S5 a S4 in cengia; attraversare e raggiungere a S4 della via “Andrea e Berto”; da qui lungo le soste di quest’ultima nel diedro.

NOTE

Nonostante i gradi siano abbordabili e le soste siano tutte ottimamente attrezzate, la via deve essere affrontata da arrampicatori preparati che abbiano una buona capacità nell’utilizzo delle protezioni mobili (nuts e friends) in quanto completamente da attrezzare.